Social Media in classe: cosa ti trattiene?  

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Immagina questa scena: entri in classe, lezione alla mano, tutti i materiali sono a pronti, I tuoi studenti stanno aspettando che la lezione inizi. Hai pensato di provare qualcosa di nuovo oggi, qualcosa sui cui stai fantasticando da un po’. Nel tuo computer, tutto è pronto; TikTok è già sul browser, in attesa di essere usato. Però, poco prima di iniziare la lezione, ti senti nervoso/a. I “cosa succede se” ti sovrastano: cosa succede se gli studenti si distraggono troppo? Cosa succede se finiscono per utilizzare I social media per divertimento? Cosa succede se non approvano questo tentativo? Cosa succede se li perdo?  
 
La verità è che la richiesta di integrare i social media nella tua classe è stata forte e chiara. Non possiamo rimanere indietro e continuare ad utilizzare i metodi di insegnamento tradizionali quando i nostri studenti sono anni luce davanti a noi. La paura di molti educatori è qualcosa di reale, e a volte funziona da ostacolo. Cosa ci trattiene dall’usare i social media in classe? 

Il monologo interno dell’insegnante dovrebbe suonare familiare. In primis, c’è la sensazione di essere in un territorio inesplorato. E’ vero che i social media sono un campo in continuo cambiamento. Ogni anno alcuni social media scompaiono e diventano fuori moda. Quello che è semplice per studenti e adolescenti, cioè spostarsi da un social media ad un altro, appare come un incubo per gli insegnanti. La facilità con cui gli adolescenti possono scaricare e installare un’app, configurare il proprio profilo, iniziare a postare e ottenere follower è davvero ammirevole. Lo stesso processo potrebbe sembrare scoraggiante e spaventoso per un pubblico più adulto. La paura, quindi, è un fattore importante. 

Continuiamo ad immaginarci che i primi passi siano stati fatti. L’app è scaricata, il profilo è configurato, tutto funziona correttamente. Sappiamo cosa dobbiamo fare per iniziare ad essere attivi su TikTok, ad esempio. Messi da parte i dettagli pratici, allora arriva la domanda: “Ne varrà davvero la pena?”. “I miei studenti apprezzeranno tutto lo sforzo che ho fatto per rendere la lezione un’esperienza divertente per loro?” “I loro genitori verranno a trovarmi, inorriditi dal mio nuovo approccio e saranno pronti ad intervenire?” “E, se i genitori avalleranno la mia scelta, gli studenti ricorderanno qualcosa o si concentreranno solo sulla piattaforma social media? La useranno come scusa per passare semplicemente del tempo sulla piattaforma e ignorare la lezione? Smetteranno di prendere sul serio me e la lezione che insegno?” 
 
Tutte queste domande sono valide e normali. Certo, siamo preoccupati. Certo, abbiamo paura di fare quel salto nel vuoto. Tuttavia, non possiamo farci fermare da questa paura. Se cediamo alla nostra paura, sia noi che i nostri studenti ne soffriremo. Dobbiamo fare ciò che chiediamo ai nostri studenti; sii senza paura, sii innovativo, sii creativo. Esci dalla tua zona di confort. Prova qualcosa di nuovo. Prova e fallisci. Impara dal fallimento. Continua sempre ad evolverti. 
Se hai bisogno di una guida pratica per alleviare le tue paure e aiutarti a lanciare un nuovo approccio didattico, “I social media come strumento di apprendimento” è qui per te. Noi, i partner del progetto Erasmus+ Subscribed, abbiamo creato una risorsa per guidare gli insegnanti nel loro viaggio introducendo i social media in classe: Libro – SubscribED (subscribed-project.eu)